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Lisistrata – Colei che scioglie gli eserciti

Citazione

Soldati: "e come avreste intenzione di fare questa pace?"
Lisistrata: "come facciamo sempre noi... c'a' lana!"
Soldati: "...la lana?!"
Lisistrata: “eh, voi imbrogliate la matassa… e nuje a sciuglimme!”
Soldato : “e tu vorresti paragonare la guerra con la lana?”
Soldati: “Ma la guerra è una cosa seria!”
Lisistrata: “se voi ragionaste come noi donne con la lana, non ci sarebbe alcun bisogno di fare la
guerra! Nuje ce assettammo a tavulin e filo per filo, filo per filo, filo per filo… a sciogliamo. E ce
facimme pure nu bellu mantello”
Soldato: “oh! ce stai azzeccanne cu sti fili!”

Scheda spettacolo

Sinossi

Lisistrata, di Aristofane, riscritta ed interpretata dai giovani allievi di Maestri di Strada che vivono nella periferia di Napoli Est, insieme agli educ-attori della Associazone Trerrote con la regia di Nicola Laieta.
Duemilacinquecento anni fa i greci, dopo aver affrontato insieme il nemico esterno cominciano a scannarsi tra di loro nella guerra del Peloponneso. La tragedia è grande ma Aristofane ne fa una commedia sullo sfondo tragico della lotta fratricida. Quando a questa commedia hanno assistito le famiglie dei nostri giovani allievi, anch'esse schierate in opposte fazioni la cui guerra insanguina
queste periferie in modo cronico, ridevano e si commuovevano come due millenni orsono: le emozioni non cambiano nel tempo. La versione del testo costruito insieme ai ragazzi del "Laboratorio Territoriale
delle arti" e ai giovani del Progetto Trerrote, è arricchita di scene in cui si assiste agli scontri tra i guerrieri delle opposte fazioni e da gag che ci familiarizzano con i personaggi antichi e con i loro omologhi contemporanei, mentre i voluti anacronismi creano un ponte "discreto" con l'attualità. I costumi - scuri per le donne, militari per i maschi - contribuiscono a evidenziare il dolore che permea la commedia e a dare un'aria solenne, da sacerdotessa, a Lisistrata che per tutto il tempo tiene la scena come una grande
attrice: con la voce recita, con il corpo, le braccia e le mani dirige l'orchestra delle emozioni che coinvolgono gli attori sulla scena ed il pubblico in sala. Le musiche ed le azioni coreografiche (Ambra Marcozzi), i costumi (Annalisa Ciaramella) e le scene (Peppe Cerillo) contribuiscono a fare di questa commedia, uno spettacolo complesso e denso. I giovanissimi che partecipano a questa recita fanno parte del 'Laboratorio territoriale delle arti" uno dei laboratori attivati dai Maestri di Strada per completare il lavoro che fanno in classe insieme ai docenti per dare ai giovani di una periferia dimenticata occasioni per crescere e farsi valere. Alcuni dei ragazzi rischiavano di 'disperdersi', la serietà e la professionalità con cui si sono impegnati è la migliore dimostrazione, a se stessi innanzi tutto, che dispongono dei mezzi per potersi affermare come cittadini attivi. Questo spettacolo ambisce ad allentare le maglie della paura e dell'odio che hanno libera circolazione nelle strade di queste periferie.
Cesare Moreno

Note di regia

Quando ho scelto Lisistrata, ho pensato alla guerra che giorno dopo giorno sempre più assedia la nostra fragile quotidianità, e lo ho confrontata con la coraggiosa sfrontata ironia con cui i giovani della periferia, con i quali lavoro, affrontano le difficoltà e le guerre quotidiane che li circondano. La stessa ironia
con cui Aristofane duemila anni fa risollevò i greci dalla tragedia della guerra con un’esilarante commedia sulla pace. Lo sciopero dell’amore che Lisistrata conduce insieme alle giovani ateniesi affinché termini la guerra fratricida che insanguina la Grecia, è stato rappresentato più volte e ha ispirato riproposizioni importanti e divertenti da Monicelli a Spike Lee fino a Radu Mihăileanu che riscrisse qualche anno fa
una versione di Lisistrata ambientata nel mondo medio-orientale ispirandosi ad un fatto realmente accaduto: in un villaggio della Turchia, le donne improvvisarono uno sciopero dell’amore per ottenere maggiore rispetto e ascolto dai loro uomini e il loro aiuto. Una storia vera che racconta il cambiamento di
un piccola comunità musulmana, per affermare la necessaria partecipazione attiva delle donne alla vita sociale. Lisistrata e le donne che la seguono sono dunque delle rivoluzionarie e ogni rivoluzione deve essere non solo un’ idea, ma azione concreta. Un'azione difficile che chiede di prendere coscienza delle consuetudini e dei principi che guidano il nostro modo di essere, di rimetterli in discussione cambiandoli se necessario. Sono ormai cinque anni che dedico le mie energie a lavorare con i ragazzi del Laboratorio Territoriale delle Arti dei Maestri di Strada convinto che bisogna dare il meglio di sé li dove ci si trova, e così i giovani dei Laboratori sono diventati la mia compagnia teatrale. Il laboratorio è un luogo di passaggio, una palestra dell’anima per atleti del cuore dove riprendere le forze, apprendere, scrollarsi di dosso destini già segnati, migliorarsi e acquisire fiducia nelle proprie capacità per poi magari un giorno sentirsi pronti a partire per il viaggio della propria vita. Negli anni molti ragazzi sono passati dal nostro laboratorio e poi sono andati via. Lo dico con non poca nostalgia, non di tutti ricevo notizie, qualcuno è rimasto insieme a noi fino a diventare parte integrante del lavoro teatrale e educativo, qualcuno ripete l’anno, qualcuno ha avuto già un bambino. Ma altri ancora si sono iscritti all’Università, qualcuno ha trovato un lavoro stabile, qualcuno sta iniziando il suo percorso come attore e formatore teatrale.
Il frutto attuale e più maturo di questo Laboratorio è oggi Lisistrata - colei che scioglie gli eserciti, uno spettacolo creato e interpretato dagli educ-attori dell’Assciazione Trerrote e dagli adolescenti del Laboratorio Territoriale delle Arti. Loro sono la mia famiglia d’arte, le persone con cui sogno, mi diverto, mi commuovo e con i quali mi motivo a sentire l’enorme valore dell’immaginazione e del sogno.
La piccola fiamma dell’immaginazione artistica non produce solo la chiarezza dell’idee, la luce dell’intuizione ma anche il calore dell’affetto e questo è soprattutto merito dei giovani che mentre cercano di realizzare la loro crescita umana e professionale non lesinano mai energia e ascolto per i loro giovani amici e colleghi di palcoscenico. Per questo vi invito con orgoglio e convinzione, ad assistere alla battaglia che questi giovani ingaggiano dentro di sé all’inerzia, alla vergogna e alla mancanza di speranza. Lisistrata incita le sue concittadine a una rivoluzione personale, e non sempre la voce di chi chiede di ridestarci dalle abitudini e i percorsi consueti, è ben accetta o accolta con entusiasmo poiché ci appare un invito a complicarci la vita piuttosto che a renderla più semplice.
Nicola Laieta

Per approfondire

Scheda tecnica
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