Educazione / Laboratori territoriali / RIMETTERE IN VITA I CLASSICI DEL TEATRO

Resuscitare, riscrivere i classici. Il teatro è una palestra di umanità e vitalità, di eccessi e misura, dove si diventa quello che non si è a gli occhi degli altri e di noi stessi, dove ci si libera dei copioni già scritti dei ruoli che ci hanno o ci siamo affibbiati da soli, laddove la scuola è il grande teatro della formazione e dell’imparare per tempo a stare e recitare il proprio ruolo in società. Il teatro si gioca e il gioco è la maniera più naturale che ha il bambino , dell’uomo di apprendere , di fare sua ,di rendere significativa la propria esperienza del mondo.

Ludico, irriverente, vitale è l’approccio che il laboratorio avrà con il testo scelto. Il nostro non è un “mettere in scena”, ma un “mettere in vita” i grandi classici (come dice il regista Marco Martinelli). Resuscitare un testo e farlo a pezzi, smontarlo come un bambino che smonta il suo giocattolo per capire come funziona , cosa c’è dentro. Dimentichiamo le parole scritte si riparte dal gioco d’improvvisazione, gioco che consiste nel dare nuova vita alle strutture drammaturgiche del testo. L’improvvisazione
crea una partitura di frasi, di gesti, di musiche, che scaturiscono dalla vita, dall’esperienza degli adolescenti dei nostri laboratori , diventano la rappresentazione del loro mondo interiore. Frasi , gesti, musiche sulle quali è poi possibile innestare, in un secondo momento, le parole dell’autore, e non tutte, solo quelle che servono. E sarà una sorpresa accorgersi che le parole rifiutate all’inizio, una volta creato un campo di verità sul quale trapiantarle, diventeranno splendenti